X Memorial Michele Cagidiaco

Siamo giunti alla X edizione del Memorial Cagidiaco evento culturale biennale organizzato dalla Sezione Andi Pisa, nato nel 2000 anno successivo alla scomparsa di Michele Cagidiaco per iniziativa dell’allora Presidente Fabrizio Patanè, del Segretario Culturale Nicola Macris e di tutto il Consiglio, dedicato all’aggiornamento culturale delle figure professionali che compongono il team odontoiatrico: l’odontoiatra, l’igienista dentale e l’assistente alla poltrona. Ringraziamo tutti i relatori che in questa edizione, come nelle precedenti, hanno dato generosamente la loro disponibilità con il solo fine di trasmettere le proprie conoscenze in ricordo dell’amico e collega Michele che tanto si è prodigato nella sua vita professionale per l’aggiornamento culturale dei colleghi come Presidente e Segretario Culturale di Andi Pisa e come socio fondatore della Società Italiana di Parodontologia e membro degli “Amici di Brugg”. Il Consiglio Andi Pisa in questo X anniversario ha voluto creare una Sezione Poster riservata ai giovani odontoiatri e igienisti dentali (under 35) dedicata al tema della Prevenzione, tanto caro a Michele, con un premio per il primo classificato di ciascuna categoria. Vi aspettiamo a Pisa. la Presidente Lucia Micheletti il Segretario Culturale Fabrizio Nanni

ABSTRACT

Prof. Massimo De Sanctis
" Il trattamento delle recessioni gengivali multiple, tra estetica e biologia"

Il trattamento delle recessioni multiple rappresenta una sfida  importante per il clinico particolarmente perché oggi il paziente non si accontenta più della copertura delle radici, ma richiede un intervento che garantisca le condizioni estetiche senza lasciare modifiche evidenti o esiti cicatriziali. In questo senso il lembo coronale multiplo a busta ha rappresentato un cambiamento radicale nel trattamento delle recessioni. Questa chirurgia, oltre a soddisfare le richieste del paziente , introduce delle variabili biologiche significative producendo un incremento di tessuto cheratinizzato e di spessore del tessuto marginale. Nelle occasioni dove il coronale per sé può essere a rischio, l’uso selettivo del connettivo rende possibile l’esecuzione della chirurgie anche in assenza di tessuto cheratinizzato marginale, garantendo inoltre stabilità di risultati nel tempo. La conferenza coprirà gli aspetti pratici legati al disegno ed all’esecuzione del lembo , ma anche discuterà delle variazioni biologiche che questa tecnica produce nei tessuti gengivali.
 

 

Dott. Fabio Carboncini
" Il trattamento protesico del paziente bruxista: dalla diagnosi al mantenimento"

Il bruxismo è un fenomeno sempre più diffuso: secondo la letteratura internazionale più autorevole interessa, nelle sue varie forme,  circa il 30% della popolazione. Il trattamento del paziente bruxista rappresenta una sfida particolarmente insidiosa per il dentista. Per cominciare si pone il problema della diagnosi differenziale: diversi agenti, a parte ovviamente la carie, sono in grado di provocare danni ai tessuti duri del dente, quindi riconoscere l’agente eziologico è fondamentale per impostare la corretta terapia. La prima parte della relazione sarà dedicata alla diagnosi del bruxismo e alla diagnosi differenziale. L’approccio alla riabilitazione estetica e funzionale del paziente gravemente bruxista comporta quasi sempre il ricorso a un aumento più o meno marcato della DVO. Stabilire la corretta entità di tale aumento non è semplice, in quanto non esistono parametri di riferimento oggettivi o tecniche strumentali in grado di individuare la necessaria quantità di rialzo occlusale. La posizione di riferimento in questi casi, non avendo la possibilità di utilizzare la Massima Intercuspidazione del paziente, è la Relazione Centrica, che è ripetibile, duplicabile e trasferibile in articolatore. Il  prerequisito fondamentale per poterla utilizzare è che l’ATM sia asintomatica, in quanto si tratta di una posizione non fisiologica, anche se fisiologicamente accettabie: ciò significa che permette fenomeni di adattamento nel tempo senza provocare danni all’articolazione stessa. Nell’impostazione del piano di trattamento protesico per un paziente bruxista si deve considerare che molti fattori di rischio (per esempio: denti devitalizzati, restauri pre-protesici, rapporto corona/radice, numero e dimensioni impianti, ecc.) sono amplificati dalle cosiddette parafunzioni: è quindi necessario procedere con grande cautela valutando con maggior severità i suddetti fattori di rischio per non esporsi a fallimenti precoci. La strategia restaurativa nei casi complessi prevede: ricerca della posizione che consenta la riabilitazione, verifica della correttezza della posizione mediante una fase gestita con protesi provvisorie, realizzazione di protesi definitive secondo uno schema occlusale di agevole realizzazione tecnica e controllo clinico. Grande importanza riveste inoltre la scelta del materiale per la ricostruzione protesica, in quanto i carichi da sostenere potrebbero essere elevati e non è detto che tutti i materiali oggi disponibili siano in grado di sostenerli. Il protocollo di mantenimento, oltre  all’applicazione di un bite protettivo, dovrebbe sempre prevedere un monitoraggio continuo dell’attività parafunzionale del paziente.

 

Dott. Francesco Zuffetti - Dott. Matteo Capelli
" Perchè gli impianti post-estrattivi creano tanto interesse ma tanto timore? Analisi critica dei fattori di rischio"

L’impianto post-estrattivo, oggigiorno, rappresenta una procedura operativa collaudata in grado di ridurre la morbilità per il paziente. Contrariamente all’apparente semplicità operativa, l’ottenimento di un risultato predicibile in termini estetici e funzionali è legato ad  una attenta diagnosi di una serie di fattori di rischio i quali devono essere accuratamente analizzati pre-operatoriamente. Una mancata conoscenza dei fattori di rischio può determinare un risultato finale non ottimale con frustrazione da parte del clinico. I maggiori fattori di rischio sono rappresentati da: il biotipo dei tessuti peri-implantari, lo spessore della parete osssea vestibolare del processo alveolare, la presenza di processi infiammatori di origine endodontica e parodontale del sito implantare, lo spazio residuo peri-implantare e il materiale d’innesto utilizzato, la posizione e il diametro implantare selezionato.  Durante il corso verrà esposto il concetto della diagnosi intraoperatoria della distanza impianto-superficie vestibolare in grado di orientare il clinico nel determinare il metodo d’innesto più appropriato. 

 

 

 

  • ECM:
    Crediti ECM per Odontoiatri: 7
  • DATA:
    Dal 02/02/2018 09:30 Al 03/02/2018 14:00
  • LUOGO:
    Palazzo dei Congressi - Pisa
    Via Giacomo Matteotti, 1, 56124 Pisa PI
  • QUOTA PARTECIPAZIONE:
    100.00€ 2/3 Febbraio Soci Andi (Iva Inclusa)
    70.00€ 2 Febbraio Soci Andi (Iva Inclusa)
  • BANCA:

    SOCI ANDI

    Da versare con bonifico bancario intestato a:

    Andi Sez. Prov. di Pisa

    IBAN: IT 31 Z 0503414024000000245144


    Causale: “Evento + Nome del partecipante”




    NON SOCI ANDI

    Da versare con bonifico bancario a:

    PiErre Service s.r.l.

    IBAN: IT 78 K 0691513700000050591080

    Causale: “Evento + Nome del Partecipante”

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I RELATORI
Dott. MATTEO CAPELLI
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Dott.   FABIO CARBONCINI
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Prof. MASSIMO DE SANCTIS
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