Il tema della relazione tra occlusione dentale, postura corporea, e disordini temporomandibolari (TMD) è da sempre uno dei più accesi argomenti di dibattito in seno alla comunità odontoiatrica. Le linee guida delle più accreditate associazioni internazionali per la ricerca in campo odontoiatrico suggeriscono cautela nell’approccio alla gestione dell’occlusione e dei pazienti con TMD, sottolineando la necessità di validare scientificamente i metodi di lavoro applicabili alla routine quotidiana. Parallelamente, una parte della comunità odontoiatrica sembra riferire successi terapeutici ottenuti mediante l’uso di correzioni irreversibili dell’occlusione nei pazienti con TMD basate su diagnostica strumentale. Tali diversità di vedute trovano radice nella confusione che ha da sempre caratterizzato lo studio dell’occlusione, e particolare attenzione deve essere prestata ai concetti di definizione di successo terapeutico e di necessità al trattamento, che nelle loro interpretazioni spesso arbitrarie sottendono alle empiriche diversità di approccio proposte da alcune “filosofie”. Pertanto, un riesame delle evidenze scientifiche e della loro applicabilità clinica si rende necessario in questo particolare momento storico che richiede per di più attenzione ai temi etici e medico legali. L’obiettivo della giornata, perseguito attraverso varie esposizioni ad opera di relatori di fama anche internazionale che hanno contribuito con passione alla stesura di un documento congressuale unificato, è quindi quello di facilitare il trasferimento nella pratica clinica dell’informazione scientifica attualmente disponibile. I partecipanti vedranno quindi sottolineata con forza l’importanza di un corretto inquadramento diagnostico alle problematiche cliniche tema del presente incontro; esso risulta infatti sempre una regola generale di buon comportamento del professionista verso il paziente, sia al fine di impostare le idonee terapie sia allo scopo di prevenire over-treatments, errori e contenziosi.